Caro Comic Sans,
non prenderla sul personale. O forse sì. Il punto è che, nel vasto regno dei caratteri tipografici, tu sei lo zimbello, il meme, l’ospite indesiderato alla festa di design. Nonostante tutto, sei sopravvissuto. E non solo: prosperi, spuntando nei PowerPoint aziendali, nei menu dei ristoranti e persino nei cartelli “Chiuso per Ferie” delle lavanderie. Ma perché questa ostilità universale da parte dei designer? Siediti, e ascolta.
L’Inizio del Dramma: Da Geniale Idea a Problema Universale
Nato nel 1994 per mano di Vincent Connare, questo carattere doveva essere informale e amichevole, pensato per una funzione di fumetti nel programma Microsoft Bob. Ma quando quel progetto fallì, il font finì per essere usato ovunque da chi voleva sembrare “simpatico” senza sforzo.
Ecco il problema: non era mai destinato a diventare un carattere universale. Ideato per fumetti, non per documenti ufficiali, targhe commemorative o, Dio ci salvi, lapidi.
Cosa Rende Questo Font Così Detestabile per i Designer?
1. Non è Professionale
Immagina di andare a un matrimonio in pantaloni da jogging. Ecco cosa succede quando questo carattere si presenta in un contesto formale. La sua aria giocosa è perfetta per una strip di Topolino, ma non per un report finanziario o una presentazione medica.
2. È Tipograficamente “Sbagliato”
I designer amano i dettagli. L’allineamento perfetto, la simmetria, l’equilibrio visivo. Questo font non offre nulla di tutto questo. È irregolare, sgraziato e con una spaziatura tra le lettere che fa venire il mal di testa.
3. Ha Saturato Ogni Contesto Immaginabile
Non si limita a sbagliare contesto, lo fa con regolarità spietata. Da volantini per case in vendita a menu di caffetterie, ha invaso ogni angolo della nostra vita. Questa ubiquità lo ha reso una barzelletta.
4. È Diventato il Simbolo del “Non Mi Importa”
Sceglierlo è come dire: “Ho scelto il primo font che ho trovato”. È il simbolo di una mancanza di riflessione, di uno sforzo minimo nel comunicare in modo efficace.
Ma Questo Font Non è Così Male, Davvero?
Ora, facciamo un respiro profondo. Non è intrinsecamente il male. Anzi, ha alcune qualità redentrici:
- Leggibilità per chi ha dislessia: la sua forma irregolare può essere più facile da leggere per alcune persone rispetto a font più rigidi come Times New Roman.
- È amichevole: nei contesti giusti (fumetti, progetti scolastici per bambini), può funzionare.
Ma il problema è che non sa stare al suo posto. Come un invitato che inizia a cantare al karaoke in mezzo a un discorso ufficiale, semplicemente non è appropriato ovunque.
Lezione di Vita: Cosa Questo Font Ci Insegna sul Design
Questo carattere è più di un font; è una lezione vivente di cosa succede quando un design viene usato fuori contesto. Ci ricorda l’importanza di scegliere con cura gli strumenti giusti per comunicare.
Un carattere tipografico non è solo “bello” o “brutto”. Comunica un tono, un messaggio. Usato nel posto sbagliato, dice: “Non mi importa abbastanza da scegliere qualcosa di migliore”.
I Meme e l’Odio: Questo Font Come Fenomeno Culturale
Negli anni, è diventato il soggetto di meme, satire e persino movimenti di “protesta” (ricordate il “Ban Comic Sans Movement”?). È stato parodiato da designer e marchi, ma tutto questo odio ha anche una strana conseguenza: è diventato immortale.
Più lo odiamo, più ne parliamo. E più ne parliamo, più si diffonde. È l’effetto Streisand applicato alla tipografia.
Il Futuro di Questo Font: Dov’è il Limite?
Potrebbe non sparire mai. Ma possiamo imparare a usarlo in modo responsabile:
- Usalo per scopi informali. (Progetti per bambini? Ok. Report aziendale? No.)
- Non usarlo per tutto. Esistono centinaia di font gratuiti che comunicano allegria senza sembrare un errore tipografico.
Conclusione: Perdono Tipografico
Forse è il momento di perdonarlo. Non è colpa sua se viene usato male. Non è lui il cattivo, ma chi lo mette in situazioni in cui non appartiene.
E, ammettiamolo, senza di lui il mondo del design sarebbe un po’ meno divertente. Perché ogni volta che lo vediamo in una targa commemorativa o in una lettera di dimissioni aziendali, possiamo alzare gli occhi al cielo e sentirci superiori.
E a volte, sentirsi superiori è tutto ciò che un designer desidera.
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Fonte immagine cover: Indipendent.