Se mi avessero detto anni fa che una serie sudcoreana avrebbe rivoluzionato il panorama dell’intrattenimento globale, forse non ci avrei creduto. Squid Game ha infranto ogni previsione, diventando non solo un successo mondiale, ma anche un caso di studio su come il graphic design possa raccontare storie, manipolare emozioni e influenzare la percezione del pubblico. Da graphic designer che lavora in Corea, ho avuto l’opportunità di osservare questo fenomeno da vicino e non posso fare a meno di riflettere su come una serie così visivamente potente abbia trasformato un semplice gioco in una riflessione complessa sulle disuguaglianze sociali e sull’umanità.
Forme Geometriche: Un Linguaggio Universale
Squid Game non è solo una serie. È un esempio di come il design possa raccontare storie in modo simbolico. Al centro di tutto ci sono tre forme geometriche: cerchio, triangolo e quadrato. Sebbene possano sembrare semplici, questi simboli sono molto significativi. Ogni forma rappresenta un ruolo in una gerarchia rigida:
- Il cerchio è il simbolo dei lavoratori. Rappresenta la base della piramide, esprimendo subordinazione e anonimato.
- Il triangolo rappresenta i soldati. Sono i difensori dell’ordine, pronti a eseguire ordini senza esitazioni.
- Il quadrato simboleggia i supervisori. Sono coloro che detengono il potere e il controllo, gestendo i destini degli altri.
Ma c’è un altro livello di simbolismo: queste forme sono legate anche all’alfabeto coreano. Il cerchio (O) rappresenta la lettera “O”. Il triangolo (△) rappresenta la lettera “J”. Il quadrato (▢) rappresenta la lettera “M”. Insieme, formano “OJM”, le iniziali di 오징어 게임 (Ojingeo Geim), il nome coreano di Squid Game. Questo dettaglio arricchisce il significato del design e collega la serie alla cultura coreana.
Come designer, ammiro la genialità con cui i simboli sono utilizzati. Hwang Dong-hyuk, il regista, ha voluto rendere questi simboli immediatamente riconoscibili. La loro presenza in ogni scena crea un’atmosfera di rigidità che si riflette nella trama. Ogni mossa è regolata da una disciplina implacabile. La scelta di forme geometriche così semplici, ma potenti, va oltre la decorazione e trasforma la scenografia in uno strumento narrativo.
Colori: Tra Contrasto e Simbolismo
I colori in Squid Game sono un altro strumento visivo potente, utilizzato per stravolgere le percezioni dello spettatore. Le guardie indossano tute rosa acceso, un colore che nella cultura popolare è spesso associato all’innocenza e alla dolcezza. Eppure, in questo contesto, il rosa diventa un simbolo di controllo oppressivo. Al contrario, il verde spento dei partecipanti ai giochi richiama uniformi scolastiche e giovanili, ma allo stesso tempo evoca una sensazione di vulnerabilità e impotenza.
Hwang Dong-hyuk ha rivelato in un’intervista che il contrasto visivo tra questi due colori era studiato per enfatizzare la dicotomia tra il potere assoluto delle guardie e la fragilità dei giocatori. Il rosa, sebbene visivamente delicato, si carica di un’energia inquietante, mentre il verde dei giocatori li rende anonimi e sacrificabili, simili a pedine in una partita crudele. Questo uso del colore non solo crea un effetto visivo memorabile, ma fa anche riflettere lo spettatore sul significato del gioco e sulla manipolazione psicologica che i partecipanti subiscono. Il contrasto tra il rosa e il verde diventa così un elemento simbolico che rafforza il tema della disuguaglianza e della lotta per la sopravvivenza, suscitando forti emozioni.
Il Marketing: Un’Esperienza Totale
Il successo di Squid Game non si limita alla serie televisiva. Netflix ha saputo sfruttare il graphic design della serie per costruire un’esperienza di marketing globale che ha coinvolto i fan in modi nuovi e inaspettati. Collaborazioni con brand come Puma e Crocs hanno portato i simboli e i colori della serie nella vita quotidiana, facendo sì che il marchio Squid Game fosse visibile anche fuori dal piccolo schermo. Scarpe da ginnastica, vestiti e accessori hanno utilizzato i simboli della serie, diventando oggetti del desiderio per i fan, non solo per la loro estetica, ma anche per l’affinità con il mondo della serie.
Inoltre, Netflix ha organizzato eventi immersivi in diverse città del mondo – da Seoul a Los Angeles – dove i partecipanti potevano vivere in prima persona l’esperienza dei giochi. Ogni dettaglio visivo, dalle maschere alle ambientazioni, è stato progettato per far sentire il pubblico parte di un mondo distopico, con una continuità estetica che collega la serie al mondo reale. Questi eventi sono diventati un’estensione fisica del design della serie, dove il pubblico non era solo spettatore, ma parte integrante di un’esperienza visiva e sensoriale. In questi eventi, il design visivo di Squid Game non si è limitato alla serie, ma ha influenzato anche l’esperienza sociale, creando una connessione tangibile tra il pubblico e l’universo narrativo della serie.
Graphic Design in Squid Game: Un’Eredità Visiva
Squid Game ha ridefinito il ruolo del graphic design nell’industria cinematografica e televisiva. Non si tratta solo di estetica, ma di come il design possa diventare un veicolo per raccontare storie e trasmettere emozioni complesse. Ogni forma, ogni colore, ogni simbolo è stato pensato per far riflettere lo spettatore su temi sociali universali, come l’ineguaglianza, la lotta per la sopravvivenza e la manipolazione psicologica.
Come designer, non posso che ammirare la maestria con cui Squid Game ha utilizzato il design per costruire un mondo in cui ogni elemento visivo ha un significato profondo. La serie è un esempio straordinario di come l’estetica possa diventare una potente forma di narrazione, andando oltre il bello per arrivare a un messaggio complesso e universale. Guardare Squid Game non è solo un’esperienza visiva, è una lezione su come il design possa parlare direttamente alla mente e al cuore dello spettatore.