fotographicart | roberta soru

Space Branding e Il Ruolo dei Designer nell’Esperienza del Brand

Space Branding e Il Ruolo dei Designer nell’Esperienza del Brand

Stand fieristico Ripar progettato secondo i principi dello space branding, con visual identity coerente e design immersivo al Cosmoprof.

Negli ultimi anni, abbiamo imparato a pensare alla UX come a qualcosa che vive dentro uno schermo. Parliamo di flussi, micro-interazioni, gerarchie visive. Ma cosa succede quando l’esperienza dell’utente si muove nel mondo fisico? Quando il touchpoint diventa una porta d’ingresso, un profumo nell’aria o una stanza ben progettata?

Come creative director, mi sono spesso trovata a progettare esperienze fisiche, come stand per fiere, pop-up store e showroom, dove ogni dettaglio deve rispecchiare l’anima del brand. È qui che entra in gioco lo space branding.

Non si tratta semplicemente di interior design o decorazione. Piuttosto, è una disciplina che prende i principi del branding e li trasforma in esperienza, fisica e sensoriale. L’obiettivo è chiaro: rendere il brand tangibile, immersivo e coerente in ogni dettaglio dell’ambiente che lo rappresenta.

Che cos’è davvero lo space branding

In sintesi, lo space branding è la progettazione strategica di spazi che raccontano e rafforzano l’identità di un brand. Significa creare ambienti in cui ogni elemento – dalla luce ai materiali, dalla disposizione degli arredi ai suoni – lavora per comunicare un messaggio preciso, evocare emozioni e guidare comportamenti.

Stiamo parlando di una forma di user experience tridimensionale. Non si lavora più soltanto con interfacce digitali, ma con spazi reali. Ma le regole restano simili: conoscere l’utente, anticiparne i bisogni, costruire un’esperienza coerente e memorabile.

Space branding dello stand di Ripar Cosmetici al Cosmoprof

Space branding dello stand di Ripar Cosmetici, progettato in occasione del Cosmoprof.

UX e Space Branding: Un’Estensione Naturale

Pensare a uno spazio fisico come a un’interfaccia utente è una naturale evoluzione del pensiero UX. L’ingresso in un negozio diventa un onboarding, la disposizione degli oggetti un’architettura dell’informazione. I percorsi, i punti di sosta, le interazioni fisiche: tutto è progettazione dell’esperienza.

Inoltre, lo space branding non sostituisce la UX digitale: la amplia. Porta il design experience in un nuovo territorio, dove la percezione e la presenza diventano centrali tanto quanto l’usabilità e il layout.

Chi lo Sta Già Facendo (Molto Bene)

Alcuni brand sono pionieri in questo ambito. Apple ha trasformato i suoi store in estensioni fisiche dell’esperienza digitale, comunicando precisione e minimalismo. Google ha progettato campus che incarnano valori come creatività e apertura. Tesla ha costruito showroom che sembrano uscite da un film di fantascienza.

Ma non sono solo i grandi nomi a puntare sullo space branding. Sempre più realtà – da coworking a concept store, da musei a pop-up event – stanno investendo nella progettazione di ambienti che non si limitano a ospitare il brand, ma lo raccontano.

Perché è importante anche per chi lavora nel digitale

Ignorare ciò che accade fuori dallo schermo significa perdere una parte significativa dell’esperienza utente. Lo spazio fisico è, a tutti gli effetti, un touchpoint. È una prosecuzione del sito, dell’app, del tono di voce.

Con l’aumento delle esperienze ibride – eventi phygital, showroom virtuali, metaversi aziendali – il confine tra fisico e digitale si fa sempre più sottile. Di conseguenza, comprendere lo space branding diventa un vantaggio strategico per chi progetta esperienze complete e coerenti.

Space branding di uno store del marchio coreano Gentle Monster.

Space branding di uno store del marchio coreano Gentle Monster.

Perché è Importante Anche per Chi Lavora nel Digitale

Ignorare ciò che accade fuori dallo schermo significa perdere una parte significativa dell’esperienza utente. Lo spazio fisico è, a tutti gli effetti, un touchpoint. È una prosecuzione del sito, dell’app, del tono di voce.

Con l’aumento delle esperienze ibride – eventi phygital, showroom virtuali, metaversi aziendali – il confine tra fisico e digitale si fa sempre più sottile. Di conseguenza, comprendere lo space branding diventa un vantaggio strategico per chi progetta esperienze complete e coerenti.

Il Ruolo del Visual Designer nello Space Branding

Un ruolo molto importante nella progettazione dello space branding, per creare ambienti che comunicano efficacemente l’identità e i valori di un marchio, lo gioca il/la visual designer. Il suo compito va oltre la mera estetica, il/la designer è responsabile di tradurre l’essenza del brand in elementi visivi tangibili che arricchiscono l’esperienza degli utenti all’interno dello spazio fisico. Ecco come un/a visual designer contribuisce a questo processo:

Compiti Principali del Visual Designer nello Space Branding

  1. Definizione dell’Identità Visiva del Marchio:

    Il/la visual designer analizza i valori e la personalità del brand per tradurli in elementi visivi coerenti, come loghi, colori, tipografie e stili grafici. Questi elementi visivi, una volta definiti, vengono applicati in modo strategico nello spazio per garantire un’esperienza immersiva che rispecchi l’identità del marchio. Ogni elemento, dal logo alle sfumature cromatiche, è progettato per evocare sensazioni che risuonano con i visitatori.

  2. Progettazione di Elementi Visivi per gli Spazi:

    Il/la designer crea una serie di elementi visivi che riflettono l’identità del marchio, come segnaletica interna, installazioni artistiche, grafiche murali e altri dettagli decorativi. Questi elementi non solo abbelliscono l’ambiente, ma svolgono anche una funzione pratica, guidando il flusso dei visitatori, facilitando l’orientamento e creando un’atmosfera coerente con il messaggio del brand. Ogni pezzo di design è pensato per essere funzionale e visivamente coerente con la brand identity.

  3. Integrazione con l’Interior Design:

    Il/la visual designer collabora strettamente con gli interior designer per garantire che i colori, i materiali e l’illuminazione utilizzati siano in sintonia con l’identità visiva del marchio. Questa sinergia tra design visivo e spazio fisico assicura che ogni elemento dell’ambiente, dalle superfici agli arredi, contribuisca a raccontare la stessa storia. Un’illuminazione ben progettata, per esempio, non solo valorizza i dettagli grafici, ma influisce anche sull’umore e sull’esperienza del visitatore.

  4. Creazione di un’Esperienza Immersiva:

    Il/la visual designer si occupa anche di creare esperienze immersive che coinvolgono i sensi dei visitatori. Utilizzando tecnologie digitali, come schermi interattivi o proiezioni, può arricchire l’interazione con l’ambiente fisico, rendendo l’esperienza ancora più coinvolgente e dinamica. Questo tipo di progettazione aiuta a creare un legame emotivo tra il brand e il visitatore, rendendo l’esperienza memorabile e unica.

Competenze Richieste:

Per svolgere efficacemente questo ruolo, un visual designer deve possedere competenze in:

  • Graphic Design: creazione di loghi, palette di colori e stili grafici coerenti.
  • Comunicazione Visiva: abilità nel trasmettere messaggi complessi attraverso immagini e design.
  • Collaborazione: capacità di lavorare con altri professionisti, come interior designer e brand manager, per garantire coerenza e efficacia del progetto.

In sintesi, il/la visual designer gioca un ruolo fondamentale nello space branding, trasformando gli spazi fisici in una rappresentazione tangibile dell’identità del marchio, curando ogni aspetto visivo per garantire una comunicazione chiara, coerente e coinvolgente.

Il Ruolo dell’UX Designer nello Space Branding

Sebbene il ruolo di un/a UX designer nello space branding non sia diretto come quello del/della visual designer, il suo contributo è altrettanto essenziale per creare un’esperienza fluida e coerente. L’UX designer si concentra sull’interazione degli utenti con l’ambiente fisico, contribuendo a progettare spazi che siano intuitivi, facilmente navigabili e che offrano una sensazione di comfort.

Ruolo dell’UX Designer nello Space Branding

  1. Comprendere le Esigenze degli Utenti:

    L’UX designer analizza le esigenze e le aspettative degli utenti per garantire che lo spazio sia progettato in modo da rispondere efficacemente ai bisogni degli utenti. Attraverso la ricerca e l’analisi dei flussi di movimento, l’UX designer è in grado di ottimizzare la disposizione degli spazi e garantire che ogni percorso e ogni punto di interazione siano intuitivi e facili da navigare.

  2. Progettazione dell’Esperienza Spaziale:

    Anche se l’UX design è spesso associato a prodotti digitali, le sue competenze possono essere estese alla progettazione di esperienze fisiche. L’UX designer si occupa di creare percorsi fluidi e coerenti con l’identità del marchio, ottimizzando l’esperienza nello spazio in modo che l’ambiente non solo sia funzionale, ma che riesca anche a raccontare la storia del brand in modo intuitivo e naturale.

  3. Collaborazione con Altri Professionisti:

    Come per il/la visual designer, anche l’UX designer lavora in sinergia con altri professionisti, come interior designer e visual designer, per garantire che lo spazio non solo rispetti i principi di usabilità, ma anche che sia visivamente coerente e che offra un’esperienza completa e integrata. La collaborazione è fondamentale per assicurare che ogni aspetto dell’ambiente contribuisca a un’esperienza utente positiva.

  4. Test e Miglioramento:

    L’UX designer, infine, si occupa di testare l’usabilità degli spazi fisici. Ciò può includere il test di flussi di traffico, la valutazione della segnaletica e la raccolta di feedback dai visitatori per identificare eventuali problematiche o opportunità di miglioramento. L’UX designer si impegna continuamente a migliorare l’esperienza, rendendo lo spazio ancora più accogliente e funzionale.

In sintesi, il ruolo dell’UX designer nello space branding è quello di garantire che gli spazi fisici siano progettati per offrire un’esperienza utente ottimale. Sebbene la sua attenzione principale sia sull’usabilità e sulla navigabilità, il suo lavoro contribuisce significativamente a creare un’esperienza che si allinea perfettamente con la visione del marchio.

Conclusione

Lo space branding non è una moda passeggera, ma una naturale evoluzione del design esperienziale. È la UX dei luoghi. È narrazione attraverso l’ambiente. È progettazione orientata alla relazione, in cui ogni dettaglio conta.

Per chi si occupa di UX, marketing o brand strategy, pensare agli spazi come interfacce da progettare apre scenari nuovi e stimolanti. Perché ogni spazio, se ben pensato, può diventare un’esperienza da ricordare.


Iscriviti alla newsletter per ricevere altri approfondimenti sul marketing e il branding.